La Forza delle Donne, Arte, Cultura, Storia è un evento per celebrare il mondo della donna. Diritti, legislazione emancipazione, ma anche valori familiari, focolare, spesso persino infermiere. Le donne sono questo e molto altro. Le fondamenta di ogni famiglia, il punto di collegamento tra i bambini e la scuola, tra gli anziani e le strutture ricettive.
Evento che inizialmente si sarebbe dovuto tenere presso la sede italiana del Parlamento europeo, in via IV novembre a Roma, ma che dopo la cancellazione della data prevista, il 6 marzo 2020, e la perpetua chiusura al pubblico della struttura, nonostante le tante settimane di zona bianca nel Lazio e in tutta Italia e l’incapacità dell’organizzazione di trovare soluzioni espositive diverse in tutti questi mesi, è stato spostato dall’ente selezionatore, nonché dall’autore del progetto, presso la Sallustiana Art Today gallery, di fronte all’ambasciata degli Stati Uniti d’America.
Inoltre, l’evento non durerà solo tre ore, come inizialmente concepito, ma ben due settimane durante le quali undici artiste esporranno tre opere a testa suddivise in due gruppi distinti, una settimana ciascuno, con due vernissage. Dal 20 settembre al 3 ottobre 2021.
Una delle protagoniste sarà Gina Fortunato.







Gina Fortunato è un’artista che seguo da tempo, ormai, ma che riesce a stupirmi ogni volta.
Dotata di tecnica sopraffina, che deriva dagli anni in Accademia, l’artista di origini pugliesi ha un senso dell’estetica e un gusto per l’eleganza non comuni.
Nelle sue opere, infatti, le cromie sono sempre accostate con armonia e l’impianto costruttivo non denota imperfezioni, al contrario, le macchie cromatiche, gli avviluppamenti e le spirali rimandano alla creazione dell’infinito.
Gina Fortunato è prevalentemente un’astrattista, sebbene non disdegni di rappresentare figure di tanto in tanto, che tuttavia non sono mai legate a un ricordo, ma sono parte di un messaggio.


Perché in Gina Fortunato la poetica è importante e rappresenta l’elemento fondamentale della sua arte, sebbene criteri di valutazione che tengano conto delle peculiarità descritte finora non possono far altro che denotarne l’eccellenza.
Attraverso i suoi colori, l’artista racconta se stessa. Ogni sua opera è legata a un momento, alle emozioni e alle sensazioni provate. Tormenti, lutti, speranze, strappi, cicatrici, benessere, desideri, passioni… Gina Fortunato esprime un forte attaccamento alle radici culturali della sua terra e alla famiglia, come si denota dall’utilizzo dei colori del terreno, tuttavia manifesta anche una menta aperta, attraverso il prevalere di bianchi, oro e luminosità in molte opere.



Gina Fortunato è attenta analista del suo tempo, anche se non è un’artista da denuncia, ma preferisce veicolare il suo disappunto e la voglia di cambiamento attraverso i messaggi ermetici dei colori e delle sue costruzioni cromatiche, con cui abbraccia espressioni e concetti cari a diversi movimenti, dall’espressionismo astratto, al suprematismo, che reinterpreta e piega al suo stile inconfondibile.


Un’artista che ho già avuto il piacere di presentare più volte in diversi contesti e che credo meriti l’attenzione del business che si agita ai piani alti dell’arte mondiale.
Per tali motivi ho selezionato Gina Fortunato per questa importante rassegna culturale prim’ancora che pittorica.