LA RUGGINE DI PASQUALE RAPICANO, LA RUGGINE CHE GRAFFIA L’ANIMA

I volti di Pasquale Rapicano sono di raffinata fattura e sintetizzano la ricerca di questo straordinario interprete dell’arte contemporanea italiana.

Pasquale Rapicano coglie espressioni che sintetizzano il ventaglio di sensazioni e di sentimenti umani, immortalando indifferentemente sguardi trasognati, bocche che gridano di rabbia, volti innamorati, angosciati, malinconici. A catturare la sua attenzione sono in maniera particolare volti femminili e figurazioni di star della musica.

La pittura di Rapicano è caratterizzata dall’uso costante del ruggine, che deturpa ogni sua figurazione, metafora delle negatività che deturpano il mondo.

Altro elemento che si ritrova nella sua arte è l’utilizzo di materiali che donano tridimensionalità alle sue opere, come: viti, carta, pezzi di tela, bulloni…

È come se Rapicano tendesse a ridisegnare il mondo, sbrogliando la matassa del nostro tempo, per riordinare le cose.

Le sue figurazioni sono scatti di dimensioni parallele in cui a prevalere è la visione onirica che l’artista ha della realtà, dove la ruggine è l’elemento che lo lega al presente e, al tempo stesso, gli impedisce di sostituirlo con la bellezza delle sue creazioni.

La ruggine, dunque, non è solo metafora del tempo che passa, come risulterebbe a un occhio disabituato a oltrepassare l’apicalità della superficie, ma rappresenta il deterioramento dell’anima, dell’umanità, della società. È la ruggine che graffia l’anima, quella che rovina ciò che è bello e apprezzabile, i rapporti umani, le relazioni…

Pasquale Rapicano è artista dotato di un innato talento iperrealista grazie al quale, tuttavia, non si limita a replicare sui supporti le immagini, come farebbe qualunque fotografo con una buona reflex, ma reinterpreta tratti e colori utilizzando la sua grammatica cromatica, in cui le figurazioni presentano una saturazione tenue, contrastando in maniera netta con la ruggine circostante.

Spesso si presentano macchie cromatiche che somigliano al fuoco. Ciò non determina soltanto una maggiore armonia tra i colori, ma accentua il messaggio metaforico veicolato dalla ruggine. Ruggine che in alcune opere diventa terra, a testimoniare l’attaccamento che l’artista ha con le sue origini e con i valori familiari, i quali, replicandosi in ogni sua opera, risultano il motore della sua esistenza, come artista e come uomo.

Pasquale Rapicano è un artista di elevata caratura tecnica, la cui peculiarità cromatica e l’originalità del suo realismo onirico lo rendono distinguibile tra mille altri, fattore fondamentale per chiunque voglia elevarsi dal livello di pittore a quello di artista.

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