CAMPIDOGLIO: ARTE E CULTURA OLTRE LA PAURA

CAMPIDOGLIO: ARTE E CULTURA OLTRE LA PAURA

Venerdì 23 ottobre, presso la Sala Protomoteca del Campidoglio è andato in scena un evento culturale di grande caratura, tra pittura, danza, musica e alta moda. Un evento all’insegna della cultura, dell’eleganza e dello stile.

di Pasquale Di Matteo

Venerdì 23 ottobre. Sulla città di Roma si addensavano le prime nuvole di una perturbazione che avrebbe portato pioggia all’indomani. Ad ammirare i Fori imperiali e il Colosseo c’erano pochissimi turisti, nonostante una temperatura più vicina alla coda dell’estate che ai primi vagiti dell’inverno.

Intorno alle sedici, la Sala Protomoteca del Campidoglio si riempiva gradatamente, fino a occupare il massimo dei posti consentiti dalle restrizioni per l’emergenza sanitaria.

Poco meno di cento persone, circa un quarto della capienza normale.

Eppure, l’evento prendeva il via. Nonostante tutto. Ultimo, forse l’unico, in giorni e ore in cui venivano cancellati eventi e manifestazioni ovunque, in tutta la Penisola.

Un evento voluto fortemente dall’organizzatrice Anna Maria Brazzò, che con una tenacia e un coraggio non comuni è riuscita a tenere dritto il timone, malgrado l’idea iniziale a cui aveva lavorato venisse sempre più ridimensionata da nuove norme.

Anna Maria Brazzò

Prima il limite massimo di capienza, che costringeva la Brazzò a rinunciare all’effetto scenico dei gladiatori e dei centurioni dell’ARS Historia romana, associazione storico/culturale del presidente Andrea Dandolo.

Poi il divieto di sfilare, per i tre stilisti inizialmente previsti.

Allora, nuove idee, corse contro il tempo, contatti, richieste…

Telefonate, palpitazioni a ogni squillo del telefono, sempre più insistenti ora dopo ora… Ma alla fine il 23 ottobre è arrivato. E la Brazzò è riuscita ad allestire uno spettacolo di prim’ordine, malgrado tutto, nel suo solito stile, in cui la parola d’ordine è unione.

Unione di arti, di visioni, di talenti. Pittura, musica, canto, danza, teatro, moda. Venerdì c’era tutto questo alla Protomoteca.

Intorno alle diciassette, l’evento cominciava, con la benedizione del Prefetto della Basilica di San Pietro, in Vaticano, Monsignor Jean-Marie Gervais.

Monsignor Jean-Marie Gervais

Un evento sontuoso in cui hanno trovato spazio: le magiche note del violino del maestro Tonin Xhanxhafili e di una sua allieva; la potente voce della soprano Anna Bruno. Anche la danza ha elevato il contesto, deliziosamente rappresentata da una serie di tanghi, eseguiti da Eva Lacertosa, in coppia con il lookmaker Sergio Tirletti e con il maestro di tango Antimo Puca.

Conduttrice dell’evento è stata la stessa Eva Lacertosa.

A fare da cornice alla scenografia, le opere di otto artisti straordinari, personalmente selezionati dal critico d’arte e scrittore Pasquale Di Matteo, che si è alternato con Eva Lacertosa nella moderazione dell’evento.

Eva Lacertosa e Pasquale Di Matteo

Di Matteo ha presentato ciascun artista, analizzando brevemente le peculiarità stilistiche di ognuno, prima di consegnare attestati e critiche.

A causa dell’emergenza e dello sciopero generale dei trasporti, per quattro artisti non è stato possibile presenziare. Il critico ha comunque raccontato la loro arte e invitato gli ospiti a visionarne le opere esposte.

(Un ringraziamento speciale a Graziella Paletta My Star per avermi donato questa sue elegante creazione)

Cravatta di Graziella Paletta My Star

Gli artisti in esposizione sono stati: Massimiliano Sciuccati; Debora Di Lucca; Maria Paola Mei; Francesco Buscaini, Marcos Antonio Gutiérrez; Graziella Paletta My Star; Martina Capocasa; Nelly Fonte.

Breve, ma intenso, è stato l’intervento del Consigliere capitolino, Maurizio Politi, sul difficile momento per cultura e artisti.

Collegandosi a questi concetti, durante lo svolgersi dell’evento il critico Di Matteo ha ricordato il ruolo fondamentale dell’arte negli anni bui del secolo scorso, nell’era dei dispotismi europei. Ha accennato alla figura di George Grosz, pittore tedesco che scappò negli Usa in aperto contrasto con il suo popolo poiché in larga parte a favore della follia di Hitler.

In un intervento successivo, Di Matteo ha parlato dell’arte di Edward Hopper, tornato alla ribalta in questi mesi per i concetti legati alla solitudine, che si ritrovano in quasi tutte le sue opere.

Tra gli ospiti, imprenditori, professionisti, artisti e volti dello spettacolo.

Fotografo ufficiale in Campidoglio è stato Daniele Luxardo, il fotografo dei vip di Cinecittà. (Le foto presenti in questo articolo, invece, sono state scattate tutte con i telefoni dei vari partecipanti)

Silvie Lubamba e Pasquale Di Matteo

A questo punto, sarebbe stato il momento delle sfilate di alta moda, ma il cerimoniale è stato rivoluzionato per colpa dell’emergenza.

Allora, l’evento è proseguito presso la galleria Sallustiana Art Today, di Francesca Triticucci.

Francesca Triticucci

In questa location, alcune modelle hanno sfilato in numero minimo, per rispettare le norme in vigore sul distanziamento. Dapprima con le fantastiche creazioni della stilista Cheren Hesse Surfaro, che ha deliziato gli ospiti con le sue linee raffinate ed eleganti. Poi con gli abiti da sposa di Rosa D’Agostino, dell’atelier Le Spose di Pamy.

La serata si è conclusa con il taglio della torta, offerta da Andrea Dandolo in omaggio ad Anna Maria Brazzò, per la splendida manifestazione messa in piedi in un momento che definire difficile è un eufemismo.

Un momento in cui, mai come prima, i mondi dell’arte e della cultura sono il motore più potente per diradare le tenebre. Per sviscerare il presente, per comprendere e ideare nuove soluzioni. Per ricordare, e soprattutto per non permettere di dimenticare, che l’uomo è un animale sociale che senza relazioni non è un essere umano.

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