FRANCESCO BUSCAINI
Il 23 ottobre 2020, la Sala Protomoteca del Campidoglio ospiterà un evento di livello eccelso. Cultura, alta moda, danza, spettacolo e arte. Interverranno personaggi con ruoli istituzionali, eccellenze italiane e movida della Capitale. Francesco Buscaini è uno dei protagonisti dell’arte.
di Pasquale Di Matteo
Il 23 ottobre, presso la Sala Protomoteca del Campidoglio, andrà in scena ELEGANZA, STILE E MAGICHE CROMIE. Un grande evento organizzato da Anna Maria Brazzò, che sarà presentato da Eva Lacertosa e al quale interverranno grandi professionisti dell’alta moda, della cultura, della musica, della danza, del teatro e dell’arte.

Nell’Arte di questo originalissimo artista, si fondono l’antica cultura del disegno e il fascino della Geometria, che danno luogo a una miscela di suggestioni con cui si anima ogni opera dell’artista romano.
Buscaini dà forma alla realtà, ricomponendola su supporti originali, come il polistirolo, la ceramica e materiali di recupero, ingigantendo sezioni del corpo umano da cui parte per rielaborare lo spazio e il tempo, filosofando in merito al vivere.
L’artista romano riflette, in un momento in cui il pensiero è svilito dall’immagine.
Egli riscopre la grandezza dell’uomo, della vita. La perfezione del corpo. I piedi diventano protagonisti, troppo spesso dimenticati e giudicati parte meno importante del corpo, poiché non appariscenti, ma che in Buscaini si fanno metafora del nostro tempo, dove i veri valori vengono accantonati per lasciare spazio all’effimero dell’immagine. In un mondo in cui tutti lottano ogni giorno per salire sul piedistallo più alto, scrivendo pagine delle proprie agiografie sui Social, spesso per mascherare una vita fatta di niente.



Francesco Buscaini taglia, seziona e costruisce figure geometriche. Mette in ordine il caos e ricompone la società che non gli piace e ch’egli rivisita con raffinata fattura artistica, ponendola in secondo piano. Dietro ai suoi solchi scavati nell’immagine.
E proprio quei solchi, che corrono lungo le sue opere, sono come le crepe dell’immagine, le rughe di un tempo che l’artista vorrebbe vedere spirare.
La sua è un’esortazione a essere più attenti, come se l’artista volesse invitare gli esseri umani a una maggiore meditazione, a non prendere per oro colato l’immagine, ma provando a sviscerarla, oltrepassando lo strato apicale della notizia e di quanto ambito del solo senso visivo.
Nell’arte di Buscaini, trovano spazio anche animali ed elementi naturali, in una chiara dimostrazione di come l’artista romano indichi una soluzione ai problemi esistenziali dell’uomo partendo da una riscoperta della natura. Buscaini traccia un filo conduttore tra l’uomo e l’habitat, non soltanto in chiave ambientalista, ma anche come rigenerazione dell’anima, parafrasando il disperato bisogno di ridare il giusto spazio ai valori perduti.
La sua sperimentazione scava nella solitudine dell’uomo, snaturato da un presente in cui prevalgono il pensiero unico, l’uniformità alle regole e l’assuefazione al potere.
L’espressione artistica di Francesco Buscaini è sempre più una certezza del futuro dell’arte italiana.
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