L’IGNORANZA RENDE CIECHI

L’IGNORANZA RENDE CIECHI

Continua lo sceneggiato Covid, tra conteggi strampalati di asintomatici e caricature umane che si prestano a recitare un ruolo per trarne vantaggi personali. Mentre i professionisti seri restano inascoltati.

di Pasquale Di Matteo

“Non parlate se non avete vissuto a contatto con il virus.”

È la nuova tiritera di chi ad aprile voleva portarti in terapia intensiva.

E chissà se ci sono mai stati in terapia intensiva. A vedere pazienti che cercavano di liberarsi, ma sedati e uccisi.  

Io ho guardato negli occhi centinaia di familiari che hanno perso cari a marzo e ad aprile, nella Bergamasca. E ne ho conosciuti a Firenze, a Lodi, a Torino.

E tutti si sono uniti in gruppi, hanno assunto avvocati e sporto denuncia contro il governo. Esigono di sapere perché queste persone siano state uccise a migliaia per protocolli sanitari sbagliati (intubazione dannosa, ossigeno a pressione errata, medicinali sperimentali…). Perché siano stati conteggiati come Covid quando non avevano nemmeno un raffreddore, ma altre patologie… Dichiarati morti per Covid senza neanche un tampone (sebbene ormai si conosca la tragicomica dei falsi positivi dati dai tamponi).

Intanto, da quando si sono scoperte le magagne procedurali in ospedale, è calato il numero dei morti di Covid. Dei PRESUNTI morti per Covid, perché sappiamo che solo una percentuale bassissima sarebbe deceduta per il coronavirus e non per altre malattie.

Nel frattempo, ieri si è presentato vispo e aitante Silvio Berlusconi, a raccomandare prudenza e a farsi garante della responsabilità. Un teatrino più tragico che comico. Oh, quanto si è disposti a fare per un posto al Quirinale…!

Ma di fronte all’evidenza, cioè al fatto che di Covid non si muore, c’è gente dura d’orecchi. Nonostante non si sia spento, PER FORTUNA, nessuno dei personaggi noti ammalatisi. Nemmeno l’84enne Berlusconi, già in difficoltà due anni fa per una polmonite, per la quale fu allettato per molto più tempo.

E a nulla valgono le rassicurazioni di stimati professionisti, come, tra gli altri, Giuseppe Remuzzi, il MIGLIOR VIROLOGO ITALIANO NELLE CLASSIFICHE INTERNAZIONALI. Non uno scarso Burioni, buono solo nei talk show, per intenderci.

Ormai la paura si è sedimentata nello strato della popolazione ignorante, non incline al pensiero, impossibilitata ad analisi profonde del vivere.

Perciò, continua a fare ascolti il reality più brutale e vigliacco della storia: la propaganda Covid.

Si continua a conteggiare positivi al niente, quando tutti i professionisti seri affermano che in Italia ci siano almeno 1,5 milioni di positivi. Lo sappiamo, perché spendere soldi in tamponi?

Sappiamo anche che per trovare morti di Covid dobbiamo conteggiare la ragazza uccisa dal cancro o l’ingegnere investito da un’auto.

Dovremmo accendere i riflettori sull’Economia e sulla Scuola, per parlare finalmente di cose serie.

Ma sarebbe lampante il disastro commesso dagli incompetenti alla guida del Paese. Chiusure a centinaia in tutto il Paese e bambini costretti a usare le sedie come banchi.

“Nessuno perderà il posto a causa del coronavirus… Il governo c’è.”, la ricordate?

“Abbiamo messo in campo una potenza di fuoco di 750 milioni.”

E questa?

Ecco, a parlare di cose serie, resterebbe soltanto il nulla. Oltre al disastro, ovviamente.

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