L’ARTE PER PACIFICARE IL PAESE

L’ARTE PER PACIFICARE IL PAESE

Il 29 ottobre 2019, ho avuto l’onore di parlare in Campidoglio, presso la prestigiosa Sala Protomoteca, presentando 9 artiste da me selezionate, durante l’evento istituzionale di scambio interculturale tra Sri Lanka e Italia.

di Pasquale Di Matteo

La Sala Protomoteca del Campidoglio mette sempre un po’ di soggezione. La sontuosità dei busti marmorei, la raffinatezza dei bassorilievi e la maestosità degli spazi. Ma le gambe cedono quando rimembri che, proprio in quel luogo, sono stati siglati accordi internazionali che hanno cambiato la storia del mondo, come i Trattati di Roma, che siglarono la nascita della Comunità Economica Europea, il 25 marzo 1957.

Ed è stato con questo animo che sono intervenuto durante l’evento COLORI DI PACE, curato da Anna Maria Brazzò, scambio interculturale tra Sri Lanka e Italia. Nel presentare le 9 artiste da me selezionate per l’occasione, ho potuto spiegare i motivi che mi hanno spinto a sceglierle, focalizzando l’attenzione sulla loro arte concettuale, pur sviscerata con espressioni stilistiche differenti.

Artiste attente alle controindicazioni prodotte dalla società del progresso, del turbo capitalismo, dove l’immagine diventa fondamentale, prevaricando i contenuti, dove i più deboli sono un problema, quando non addirittura scarto sociale. Dove la spiritualità delle religioni è sempre più soppiantata dall’idolatria del denaro.

E, in questa spasmodica rincorsa all’agiografia che ciascuno cerca di porre sulle prime pagine dei motori di ricerca, con immagini che si bruciano dopo il tempo di qualche like, ecco che non c’è più spazio per l’altro.

Infatti, basta leggere i post sui Social, su ogni tematica, per intuire come gli Italiani siano profondamente divisi in fazioni, per cui le opinioni diverse creano nemici, sbagliati a prescindere, poiché il proprio pensiero è sempre ritenuto verità assoluta.

Durante la presentazione delle artiste, ho potuto, invece, far notare come, in una società davvero civile, democratica ed evoluta, i diversi punti di vista dovrebbero essere un valore aggiunto, una risorsa imprescindibile per far maturare la nazione.

E queste artiste hanno proprio la capacità di spingersi oltre lo strato apicale dell’immagine, delle situazioni, delle notizie, riuscendo a formulare un pensiero per capire, per sviscerare ogni cosa, senza prenderla per oro colato.

Un’attitudine al pensiero sempre più vilipesa dai media, che ottriano nuovi eroi alla guida di auto di lusso.  Vestono capi firmati e indossano gioielli prestigiosi, al solo scopo di spingere le masse a desiderare di essere quegli eroi. Lavorando per acquistare oggetti di cui potrebbero tranquillamente fare a meno, oggetti di cui neppure più si precisa il prezzo d’acquisto, come capita per le automobili, ma si menziona solo l’esborso mensile del finanziamento.

Perché, in fondo, le società occidentali, oggi servono a nutrire le banche, che vivono proprio in virtù degli interessi pagati sui debiti.

Ecco, queste artiste hanno la capacità di riportarci con i piedi per terra, con i loro colori… di pace.

Daniela Bussolino, Silvy Favero, Gina Fortunato, Francesca Bice Ghidini, Liliia Kaluzhyna, Barbara Marchi, Petruska Merisio, Cinzia Morini, Simona Veronica Verzichelli, sono tutte artiste dai curricula già importanti, che oggi si arricchiscono grazie a questo evento istituzionale di eccelsa fattura.

In un mondo dell’arte in cui tutti fanno esporre chiunque, in eventi che somigliano più a mercati rionali per l’alto numero dei partecipanti paganti, essere realmente selezionati tra tanti per un evento unico, in un luogo tra i più prestigiosi d’Italia, dove soltanto pochi possono lodare di aver esposto almeno una volta nella vita, è certamente un vanto di cui le 9 artiste possono, da oggi, fregiarsi.

Durante il mio intervento, ho ricordato come l’Arte abbia sempre avuto un ruolo importante nella storia, con gli Espressionisti, i Dadaisti, i Surrealisti, impegnati proprio a denunciare le devianze della società del loro tempo.

Un grande evento di comunione tra Italia e Sri Lanka, un Paese che ha vissuto una cruenta guerra civile per circa trent’anni, dove oggi regna la pace.

E proprio l’Arte ha il compito di raccontare il nostro presente, per focalizzare l’attenzione sull’essenza delle cose. Perché la pace non sia soltanto un concetto astratto da indossare nelle grandi occasioni, ma punto focale di ogni giorno.

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