Franco Vasconi
L’Arte di Franco Vasconi è una miscela di naturalismo e surrealismo, in cui scene e figurazioni, nonché elementi paesaggistici, si fondono in magiche cromie, legando cielo e terra, raccontando la natura umana.
di Pasquale Di Matteo
Caratteristica principale della pittura del pittore milanese è costituita dalle sfumature di verde e di blu, in cui si notano varie influenze stilistiche, dal cinquecento, fino al Post – Futurismo.
Altro elemento distintivo di buona parte della produzione artistica di Vasconi è la sovrabbondanza di elementi rappresentati sulle tele, sempre ingombre di forme e di figure che si muovono all’interno di cromie che danno vita a sovrastrutture di colore e di sfumature, diverse dimensioni in cui corpo e anima trovano punti di contatto.
Franco Vasconi nasce a Spigno Monferrato, in provincia di Alessandria, nel 1920, anche se, dapprima per studio, durante gli anni trenta, poi per lavoro, si stabilisce a Milano fin da giovane, e definitivamente dal 1955.
Vasconi parte con una figurazione realista, per poi maturare tratto e stile attraverso studio e influenze delle avanguardie, soprattutto del Futurismo.
I suoi temi maggiormente ricorrenti sono le scene di evasione, quelle legate allo sport, o dove vi siano protagonisti dei cavalli.



Molto legato ai ricordi dell’estate e al culto della religione, sono numerose le opere realizzate anche su questi temi.
Nella visione poetica di Vasconi, trova spazio l’uso surreale della luce, attraverso cui l’artista è in grado di sfaccettare le figurazioni, andando oltre il semplice senso visivo, riformulando la dimensionalità delle scene rappresentate, costruendo diversi piani, con i quali sfaccettare ogni elemento in più punti di vista.




Nelle scene rappresentate, emerge quasi sempre la voglia di evasione, di esternare la parte più allegra e spensierata della natura umana, dove il gioco del calcio, una scena legata a un ricordo dell’estate o cavalli al galoppo riempiono le tele, invadendo lo spazio con la loro dinamicità e il movimento, enfatizzato attraverso le sfumature e i vari piani di luce che smembrano le figure, rimodellandole in svariati punti di vista.
I colori della pelle, degli abiti, del cielo e di ogni elemento vengono snaturati della loro tonalità colta dal mero senso visivo, per essere rielaborata attraverso le sfumature e la creazione di nuovi piani emozionali.
La prevalenza del verde e del blu, delicati e sfumati con elegante maestria, di questi piani emozionali, denota la natura attenta e intimista dello spirito critico dell’artista, durante l’analisi del suo tempo, un’epoca fatta di passioni viscerali e di costumi che il pittore milanese ha più volte rappresentato sulle sue tele.
Anche i marroni hanno una forte connotazione in gran parte dell’opera pittorica di Franco Vasconi, dimostrando il grande attaccamento dell’artista alle proprie origini, al proprio vissuto, nonché alla sicurezza che gli derivava dagli studi e dalle continue sperimentazioni.
La stessa postura delle sue figure racconta molto della visione filosofica del pittore, come, per esempio, nell’opera LA PREGHIERA, del 1945, nella quale tre uomini di età diverse riempiono la parte centrale della tela, in cui si nota come l’anziano è ormai piegato dagli eventi, l’adulto è stanco di combattere, mentre il giovane esprime tutta la propria risolutezza, in un’espressione sfrontata con la quale si sente pronto a tenere le redini del mondo, appena uscito dal secondo conflitto mondiale.


Nell’angolo sinistro, in alto, si nota una donna inginocchiata a pregare, accanto a un muro inondati di luce, simboleggiando la speranza in un futuro migliore.
Franco Vasconi è indubbiamente stato un grande osservatore e analista della natura umana, attento all’essenza dell’uomo, al suo vivere quotidiano, alle passioni e alla relazione con l’ambiente.
Franco Vasconi è stato anche un egregio scultore, ma l’espressione pittorica è di una raffinatezza superiore e, soprattutto, meglio sintetizza lo spessore filosofico dell’artista.
Vasconi muore a Milano nel 2014, lasciando l’arte contemporanea italiana orfana di uno dei suoi più valenti protagonisti.
Nel 1972, Franco Vasconi è stato insignito dell’Ambrogino d’Oro dal Comune di Milano e vanta vittorie e partecipazioni a numerosi rinomati concorsi ed eventi.
Di lui hanno scritto importanti autori, biografi, critici e galleristi, tra i quali: Maurizio Bernardi, Leonardo Borghese, Dino Buzzati, Franco Cajani, Gianluigi Colin, Raffaele De Grada, Nino Delnatta, Mario De Michelis, Enzo Fabiani, Sebastiano Grasso, Roberto Guiducci, Ermanno Krumm, Gabriele Mandel, Giuseppe Marchiori, Ennio Morlotti, Carlo Munari, Luca Pietro Nicoletti, Franco Passoni, Piero Rombi, Alberico Sala, Roberto Sanesi, Marcello Venturoli, Valerio Vigorelli, Dino Villani.
Franco Vasconi, un artista legato al suo tempo, capace di analizzare la natura umana, declinandola in opere d’arte.