PASQUALE DI MATTEO INTERVISTA VLADIMIR LUXURIA
Sabato 16 febbraio 2019, Vladimir Luxuria ha presentato a Parma il suo libro Perù Aiutami Tu. Ho avuto l’onore di intervistarla.
di Pasquale Di Matteo
Sabato 16 febbraio, ho avuto l’onore di moderare la presentazione del libro PERU’ AIUTAMI TU, scritto da Vladimir Luxuria, ponendo alcune domande scaturite dalla lettura della fatica letteraria della nota attivista, scrittrice, attrice, nonché ex Parlamentare di primo piano.
Vladimir Luxuria non necessita di presentazioni, perché la sua storia la precede, una storia ricca di battaglie a favore dei diritti di persone delle quali oggi si può parlare normalmente e senza molti tabù proprio grazie alla tenacia di questa grandissima donna.
Non avevo mai incontrato prima Luxuria e devo ammettere che, fin dai primi istanti, si è dimostrata spiritosa e socievole, una donna con i piedi per terra dotata di un’umiltà che non ci si aspetterebbe da un personaggio così noto.
L’evento è stato seguito anche da una delegazione parmigiana del quotidiano La Repubblica, che ha pubblicato un articolo sull’edizione web di domenica 17 febbraio della nota testata.
Quando Vladimir Luxuria fa il proprio ingresso nella Galleria Albatros, subito illumina e coinvolge chi le si avvicina con il suo sorriso e la spontaneità di persona genuina che la riveste come un invisibile mantello.
Sono da poco superate le ore diciassette, quando siamo attorniati da appassionati d’arte, di narrativa, di attivisti e simpatizzanti, nonché di curiosi, mentre su un tavolo sonnecchiano numerose copie del libro in oggetto pronte a essere prese d’assalto dalla folla alla fine della presentazione.
Premetto che ho letto interamente PERU’ AIUTAMI TU in un paio di giorni, mentre percorrevo la Penisola da nord a sud e ritorno su diversi treni, impegnato in viaggi assai meno affascinanti e duraturi di quelli narrati da Vladimir Luxuria nel suo diario di viaggio.
Il libro è una descrizione del Perù che ho trovato interessante non solo nel racconto dei paesaggi, dei monumenti e dei tramonti suggestivi percepiti dal senso della vista della scrittrice, e nemmeno soltanto per le numerose leggende e per i ricordi del passato di cui il libro è florido, ma perché PERU’ AIUTAMI TU è soprattutto un libro di persone, di sorrisi e di anime.
Fin nelle prime pagine, si percepisce il desiderio dell’autrice di raccontare non tanto il Perù come una qualunque travel blogger, ma il viaggio nei suoi aspetti più profondi ed emozionali, fatto di incontri, di ricordi e di passioni indelebili, in un turbinio di sensazioni tanto forti da non poter essere soffocate in una sola persona.
E Vladimir Luxuria, attraverso le circa 200 pagine del suo libro, racconta anche se stessa, dando prova di abilità narrativa mista all’autoironia delle persone più intelligenti e dotate di spessore ben più profondo di chi si ferma allo strato apicale delle cose, al trucco e a un bell’abito.
A pagina 9, il primo capitolo si conclude con una frase a mio avviso importante: “L’estate arrivava e si preannunciava davvero calda. Io partivo per andare incontro all’inverno”.
Qui sembra racchiudersi il mondo di una persona abituata ad andare controcorrente, a non inseguire le mode dettate dal momento, né i modelli ottriati dai media; una persona vera, capace di metterci la faccia e tutta se stessa, senza cercare di interpretare un ruolo, come invece accade ogni giorno nella società dell’apparire, in cui tutti sembrano indossare la maschera più congeniale per emergere.
«Quanto c’è di Vladimir Luxuria in questo libro e quale importanza ha per lei l’andare contro le mode, gli stereotipi e i luoghi comuni?»
Valdimir Luxuria accenna a un sorriso e risponde: «In verità, io non ho scelto di essere controcorrente, anzi, avrei preferito starmene in pace, ma era il mondo che mi circondava a venirmi contro.»
La Luxuria racconta che un tempo questa spinta contraria era molto più forte ed era assai difficile non esserne travolta, ma, grazie anche a tante persone che negli anni le sono state vicine e che si sono fatte sempre più numerose, ritiene che dalle sue prime battaglie a oggi, si siano fatti molti passi avanti, nonostante vi sia ancora tanta strada da percorrere per capire che la normalità sta nella libertà dell’essere diversi.



Vladimir Luxuria e Pasquale Di Matteo immortalati da La Repubblica
«Naturalmente, la metafora dell’estate che giungeva, mentre io andavo incontro all’inverno, racconta anche di me e della mia persona, di cui c’è molto in questo libro, soprattutto nei ricordi del mio passato che le situazioni del viaggio compiuto da sola mi riportavano alla mente», conclude l’autrice.
Nei primi capitoli del libro, si racconta la vicenda fatta di tenacia e di passione di uno dei tanti ultimi che nella vita hanno fatto cose straordinarie, ovvero Martìn de Porres, uomo di colore nato da una storia extraconiugale, rinnegato dal padre e anche da molti monaci del convento in cui poi prese i voti, fino a diventare il santo con la scopa in mano, protettore dei barbieri, dei saloni di bellezza e dei chirurghi; una sorta di cenerentola dai tratti ben più aulici.
«Tale vicenda precede solo di qualche paragrafo un accenno in cui lei sostiene che, quando viaggia, non le interessa il lusso, ma soltanto una sistemazione dignitosa. In fondo, sembra attratta dalla profondità delle storie, degli abitanti e dei luoghi del Paese che va a visitare. Un’attenzione per la normalità e per l’umiltà che denota come a lei interessi superare lo strato apicale delle cose, per raggiungere la profondità, l’essenza. Ebbene, in un tempo in cui l’immagine e la ricchezza materiale assumono importanza spropositata, come si rapporta Vladimir Luxuria con la società contemporanea dell’apparire?»
L’autrice di Perù Aiutami Tu ricorda il racconto di San Martìn de Porres, leggendo al pubblico anche un paragrafo, grazie al quale si ricollega brevemente a quanto avviene nei nostri mari in questo periodo, dopodiché spiega: «… Io non ho nulla contro la ricchezza e contro una bella immagine, perché sarebbe ipocrita sostenere che i soldi non servano… I soldi servono per le bollette, per fare la spesa e per farsi passare gli sfizi, tuttavia, trovo che le qualità di una persona si dimostrino in altro modo e, per tale motivo, ritengo sia estremamente volgare l’ostentazione della ricchezza… Ecco perché ho criticato apertamente chi ha spiegato a una classe di bambini che chi paga comanda, perché non siamo più nell’ottocento e le qualità di una persona si esprimono in molti altri modi…»
Poi, con l’ironia che la contraddistingue, Vladimir Luxuria conclude con una battuta: «Se poi una persona di spessore ha anche un bel cappotto, ben venga…», strappando sorrisi sinceri e applausi.
PERU’ AIUTAMI TU è un diario di viaggio dalla narrazione frizzante e spesso ironica, nel quale Vladimir Luxuria si dimostra anche autoironica, aspetto più unico che raro di questi tempi, che dimostra intelligenza, spessore, ma anche una grande anima.
Perciò, le chiedo: «Quale importanza ha per lei il fatto di avere coscienza di sé, autostima e rispetto, ma anche la capacità di non prendersi troppo sul serio, in una società in cui tutti vogliono mostrarsi eroi?»
«Beh, l’autoironia è stata una grande arma di difesa per me. Oggi, quando cammino per le città, mi capita spesso che qualcuno mi chieda un selfie o un autografo, ma c’è stata un’altra tranche della mia vita, scritto tranche…», e qui, il pubblico ride e l’atmosfera si fa più distesa e divertente, mentre Vladimir Luxuria prosegue: «… Un tempo in cui ne sentivo dietro di tutti i colori… Ricordo che una volta, mentre camminavo qualcuno mi gridò alle spalle “brutto ricchione”; io mi voltai dicendogli “brutta a chi?!»
Vladimir Luxuria cattura il pubblico con la sua autoironia
Il pubblico esplode in una fragorosa risata e scoppia un sincero applauso per una battuta che dimostra come l’autoironia sia frutto di una grande mente, capace di rispondere anche a offese violente con armi tra le più potenti, quali il sorriso e la forza di soprassedere.
Le persone che affollano la galleria ospitante, la piccola Albatros, sono trasportate dalla simpatia dell’ospite d’onore e tra le pareti blu della sala principale si respira un clima sempre più disteso e gioioso e noto che gli occhi incollati alla nostra postazione trasmettono benessere e pace.
Vladimir Luxuria spiega come i Social siano spesso preda di persone frustrate, che vomitano tutto il loro malessere in commenti volgari e tremendamente offensivi.
La scrittrice racconta dell’incontro con un suo “odiatore seriale”, convinto dalla trasmissione Le Ieneche avrebbe trascorso una serata in compagnia di Ilary Blasi.
«Quando è entrato in auto, ho capito per la prima volta cosa significhi il termine “sbiancare”… Ciao, sono io “il rifiuto umano”, “quella che deve comprarsi una corda…”, insomma, gli ho elencato tutte le cattiverie. Alla fine, mi ha raccontato la sua vita e ho compreso che questi “odiatori” sono semplicemente dei frustrati»
E anche in questo frangente, Vladimir Luxuria dimostra di avere sensibilità da vendere.


Più volte, nel libro, si parla del depauperamento delle ricchezze del Perù da parte dei conquistatori, persino del tentativo di svilire e di soffocare antiche tradizioni locali, situazioni che sembrano ricordare quanto accaduto all’Italia, soprattutto al nostro Meridione.
Quindi, chiedo: «Quanto sono simili, per lei, Perù e Italia, e in quali aspetti?»
«Uno dei primi capitoli della Bibbia si chiama “Esodo”, perciò le migrazioni fanno parte della storia dell’uomo…», spiega Luxuria. «L’Italia è stata teatro di migrazioni di qualunque tipo: dai Francesi agli Arabi, agli Austriaci, agli Spagnoli… Ci sono migrazioni dettate dall’esigenza di fuggire dalla guerra o per motivi economici, ma anche con intenti peggiori: la storia del colonialismo è fatta di frodi e di persecuzioni ai danni delle popolazioni conquistate… Nazioni ricche che sono andate a rubare ricchezze ad altre nazioni… Gli Spagnoli hanno colonizzato tutto il Sud America, depredando l’oro della civiltà Inca… Toledo è piena delle ricchezze sottratte al Perù, con l’alibi che quelle popolazioni erano selvagge»
Vladimir Luxuria spiega che le vecchie tradizioni in Perù si sono armonizzate con quelle cristiane, in una miscela di devozione, leggenda e trasporto ricche di fascino.
Confido all’autrice che mi ha molto divertito la spiegazione che lei fa nel libro di quali parametri utilizzi per individuare tra la folla la persona più idonea a cui chiedere informazioni, così come sono rimasto colpito dai suoi ripetuti accenni al sorriso dei Peruviani, che emerge come vera grande ricchezza del Perù.
«Quale incontro con la popolazione locale l’ha colpita particolarmente e che effetto le ha fatto essere riconosciuta dall’altra parte del mondo da quella simpatica donna alla quale voleva chiedere informazioni e che aveva soggiornato in Italia per lungo tempo?»
Vladimir Luxuria leva lo sguardo al soffitto e, per alcuni istanti, sembra che i suoi occhi passino in rassegna il film del suo viaggio, per nutrirsi nuovamente di quelle belle sensazioni, prima di rispondere.
«Il sorriso è contagioso ed è uno strumento di potere potentissimo. Da piccoli siamo circondati da sorrisi ed è brutto quando vedi persone che ti sorridevano trasformare la loro espressione facciale perché sei ciò che sei… Cominci a vedere smorfie, sberleffi e atteggiamenti che non ti piacciono, perciò il sorriso lo cerchi ovunque ed è per tale motivo che apprezzo il sorriso… Inoltre, in Perù ho scoperto che la gente povera sorride di più… In particolare ricordo una vecchietta dal viso stanco, pieno di rughe, vestita di stracci, che mi sorrideva con tanta serenità… Ecco perché odio l’egoismo e la chiusura mentale di certe persone e mi batto perché non devo dipendere dall’incomprensione altrui, così come mi nutro dei sorrisi di chi ha un cuore davvero molto grande.»
Riprendo la parola e mi rivolgo all’autrice: «Nel libro, si racconta dell’incontro fortuito con alcuni suoi parenti che non vedeva da anni, un episodio che le richiama alla mente un avvenimento spiacevole della sua adolescenza, quando un familiare aveva messo in imbarazzo lei e i suoi genitori durante una vigilia di Natale in famiglia. Ebbene, in questo incontro fortuito della sua vacanza peruviana, culminato con una gradevole cena con i suoi parenti, io ho visto una sorta di chiusura con lo spiacevole episodio del passato, come una pietra messa sopra a ciò che l’aveva ferita. Perciò, le chiedo se crede nel destino e, se sì, quale importanza hanno per lei il destino e il caso?»
«Io non credo al caso!», risponde laconica la Luxuria. «Il pensiero può diventare parola, la parola azione e ogni azione porta a una reazione… In Perù è avvenuto questo incontro fortuito con un mio prozio che non voleva più viaggiare dopo la perdita di sua moglie. Era andato fin laggiù per fare un regalo alla figlia, che si era laureata con il massimo dei voti, la quale voleva riportare alla vita il papà… Durante la serata trascorsa insieme, mi sono ricordata di una vigilia di Natale in cui il padre di questo mio parente aveva fatto una battuta sulle mie sopracciglia sfoltite, in un periodo in cui i maschi non se le ritoccavano come oggi. Un episodio che fu motivo di profondo imbarazzo… Mentre ricordavamo tale episodio a cena, una coppia gay italiana mi riconosce e il mio prozio li invita a cenare con noi. Per me è stato davvero un segno dall’alto, come a voler dire che i tempi stanno cambiando in meglio… Episodi che ti rimettono in pace con te stessa…»
Vladimir Luxuria cattura il pubblico, che pende dalle sue labbra, raccontando di come ha affrontato la sua battaglia con la barba, con il solito stile fatto di ironia e sincerità: «Per estirpare i peli alla radice ho preso talmente tante scosse di corrente, che quando tornavo a casa la lavatrice si accendeva con un semplice sguardo…»
Il pubblico ride e anche i più scettici si rendono conto della genuinità di Vladimir Luxuria, una persona a suo agio tra la gente, ma da cui traspare un profondo rispetto per le persone, senza distinzioni, senza porsi su un piedistallo di superiorità dettata dalla notorietà e da una storia comunque importante e di spessore alle spalle.
Riprendo la parola e spiego che sul finire di PERU’ AIUTAMI TU, la narrazione assume un ritmo meno divertente, fino a diventare malinconica, sia perché il libro tratta di episodi storici più drammatici, sia perché ci si avvicina al momento della partenza.
«In queste ultime pagine, lei fa molti riferimenti alla sua adolescenza, a ricordi della sua gioventù fatta di amicizie vere, non finte come quelle virtuali di oggi… Come si rapporta Vladimir Luxuria con i Social e cosa pensa del loro utilizzo?»
«Io amo i Social e la tecnologia, anche se cerco di farne buon uso. Grazie al navigatore sullo smartphone non mi perdo… Ne faccio buon uso, ma non ne sono schiava, né utilizzo il web per sfogare la mia frustrazione accusando gli altri, come fanno in molti»
In PERU’ AIUTAMI TU, ci sono molti incontri con la popolazione locale e, in uno dei tanti viaggi fatti in autobus, avviene quello che, a mio avviso, risulta l’incontro più bello e commovente, con una bambina accompagnata da una madre stanca e frustrata da una vita di stenti.
«Vuole raccontare il gioco con questa magnifica bambina, nel quale fa finta di degustare ogni pietanza finta cucinata dalla piccola? E quale rapporto ha Vladimir Luxuria con i bambini?»
L’autrice racconta di questo episodio tenerissimo e aggiunge: «Questo incontro mi ha riportato alla memoria un episodio del passato in cui una mamma mi aveva allontanato dal proprio figlio, al quale stavo facendo semplicemente dei complimenti. Dopo questo avvenimento ho sviluppato per lungo tempo una sorta di avversione per i più piccoli, non per colpa loro, ma perché avvertivo la sensazione di poter essere io negativa per loro… Fortunatamente, con il tempo ho abbandonato questa convinzione… Per questo motivo, quando mi hanno chiamata a una trasmissione televisiva per parlare a dei bambini, io ho accettato serenamente. Sono andata, su consenso dei genitori, che seguivano l’andamento della puntata dalla regia, con i bambini che erano stati preparati anche dagli insegnanti, quando, a un certo punto, una bimba mi ha chiesto in quale momento della mia vita avessi cominciato a sentirmi femminuccia… Essendo una persona intelligente e sensibile, anziché tacere, ho preferito spiegare il mio percorso di vita con parole accorte, attenta a utilizzare un linguaggio adeguato al pubblico che avevo di fronte… Con i bambini mi trovo benissimo, perché i più piccoli stanno bene con chi li tratta con sincerità…»
A quel punto, Vladimir Luxuria racconta di un episodio che accade nelle ultime pagine del libro, quando un ragazzo accenna alla sua sessualità, un fatto che alimenta nell’autrice il ricordo di sfottò del passato, che, invece, a Lima, in quel museo del Perù, non ci sono. Al contrario ci sono saluti sinceri.
Vladimir Luxuria legge in quell’episodio un’ulteriore liberazione dalle zavorre del passato, dalle catene della vergogna, pronta a fare ancora tanta strada a testa alta.
Gli applausi e la commozione allargano le mura della stanza e negli occhi della stessa scrittrice scopro un velo di commozione, soprattutto quando le faccio notare che avevo lasciato un segno nel libro proprio per chiederle, come ultima domanda, di raccontarci quell’episodio.
Vladimir Luxuria scrive in questo suo libro che il reale valore delle persone è dato dal tempo che ciascuno riesce a dedicare ai propri sogni.
Io aggiungo a questo concetto bellissimo, e che condivido, che il valore delle persone si misura anche nella tenacia con la quale riescono a cavalcarli e, soprattutto, nella capacità di mantenersi con i piedi per terra anche nel momento in cui scrivono pagine importanti della storia.
Vladimir Luxiria ha organizzato il primo Gay Pride in Italia nel lontano 1994; ha lottato per una vita intera per i diritti delle comunità gay, lesbiche, bisessuali e transgender; è stata la prima persona transgender a essere eletta in un Parlamento europeo; oltre a essere attivista, è scrittrice, attrice e personaggio televisivo.
Ebbene, nonostante una notorietà elevata ed endemica in diversi ambiti della società, e sebbene abbia scritto pagine importanti sotto il profilo dei diritti del nostro Paese, aprendo la mente di intere generazioni e tracciando la strada per l’ampliamento e l’adeguamento delle libertà civili, Vladimir Luxuria è entrata in una piccola galleria di Parma come una grande amica, pronta a raccontarsi senza veli, come si fa tra persone comuni e come solo chi è dotato di grande anima è capace.
Al termine della presentazione, Vladimir Luxuria si è prestata ad autografare le copie del suo libro a tutti quelli che ne hanno fatto richiesta, dispensando sorrisi e battute per chiunque.
La presentazione si è conclusa con le foto di rito effettuate dal fotografo giornalista, Marco Vasini, per il quotidiano La Repubblica.
La serata è poi culminata con una gustosa, quanto raffinata, cena presso il Ristorante La Greppia di Parma.